| La grande fortuna della dirigenza locale é tutta riassuminile in un semplice, quanto veritiero, concetto: non ci sono alternative chiare all'orizzonte. In pratica é come trovarsi sotto scacco, abbarbicati come l'edera al volere volubile di pochi oligarchi dalle idee confuse che, in beata solitudine, fanno il bello ed il cattivo tempo con la passione di chi, ancora, crede nei valori biancocelesti.
E' sempre stato il problema vero di Vigevano. Quando una società aveva ormai fatto il tempo suo ecco aprirsi un'era di vuoto, nessuna proposta, non un pool di aziende, non un nome nuovo e forte. Nulla. Se così non fosse stato non si sarebbe vista la prolungata reggenza Martinoli che, é bene ricordarlo, nacque come transitoria in attesa del miglior offerente. Miglior offerente che fu individuato prima nel due Sozzi - Lista e, poi, nel solo Sozzi. Sfiorata la cancellazione per debiti ecco entrare in scena due nuovi attori: Davide e Gianni Speciale con il grandissimo merito di aver turato una falla economomica abnorme, ma senza le giuste conoscenze ( oltre ad una buona dose di supponenza, alterigia e clientela sparsa ) e con la consapevolezza di essere gli unici ancora tanto 'pazzi' da gettare liquidità e tempo in un ectoplasma ( il Vigevano Calcio ).
Il fatto che domenica pomeriggio i biancocelesti abbiano solo pareggiato con l'ultima della classe, retrocessa da tempo, non deve sorprendere o disgustare. In fin dei conti é quanto di più ci si potesse aspettare da una compagine che verrà quasi certamente smembrata e ricostruita ex novo o quasi con tanti ( pessimi ) protagonisti già proiettati altrove con la mente e che, mi sembra logico, avessero tutte le voglie del mondo tranne quella d'imporsi in una gara inutile che più inutile non si può. Con la terza rivoluzione biancoceleste si cercherà di porre riparo ai tantissimi errori ed alle storture evidenti palesate in questa annata 2007 - 08, magari frenando quell'irruenza societaria che ha portato i ducali a far peggio della precedente stagione ( in un modo o nell'altro la stessa posizione in classifica ha visto percorsi diversi, certamente entrambi deficitari e disarmanti ).
La pochezza di molti giocatori di 'spessore', arrivati a Vigevano con appellativi roboanti (mai permettere simili definizioni ai giornali, ridimensionare sempre) e la tantissima inesperienza di molti giovani abituati a campionati in cui non esiste una vera competizione per quacosa d'importante hanno fatto il paio con il 'non' gioco di mister Cotta che, suvvia, non é certo quel 'profondo conoscitore della categoria' che ci si vuol far credere. Si dice che un curricula non sia altro che un pezzo di carta, opinabile, ma é vero che lo stesso é il primo biglietto da visita di una persona. Quello di Cotta non é disastroso, ma certo non avrebbe dovuto indurre altri a inchiostrarlo per la stagione.
Insomma: punto, stop, capo A. Non esprimo particolari speranza per l'annata prossima, ricordo solo che il CastBroni ha ottenuto la promozione al piano superiore al primo tentativo utile, contro diversi pronostici, affrontando la stagione con una disponibilità economica ed agonistica inferiore a molte altre contendenti. Ha avuto momenti negativi, passaggi a vuoto, per una certo periodo l'obiettivo massimo consisteva nel raggiungimento di un posto play - off. Poi... Bé, sappiamo tutti com'é finita, no ? Onore ai gialloblu, che piaccia o meno, qualcosa hanno da insegnare anche a noi.
Nobis !
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